In questi giorni si è aperto un dibattito relativo all’obbligo o meno di aggiornare il DVR per tutte le categorie professionali.
In questo momento di emergenza riteniamo non serva discutere, è invece indispensabile tutelare la salute di chi lavora.
L’unica precisazione per dovere professionale che ci sentiamo di fare è che non è corretto escludere il DVR dal trattamento dell’emergenza Covid-19 perché, come qualcuno sostiene, si riferisce solo ai “rischi professionali”.
Infatti, la valutazione dei rischi, secondo l’art. 28 del D.Lgs. 81/2008, prevede l’analisi di tutti i rischi presenti all’interno dell’organizzazione aziendale. Tra questi rischi ci sono “rischi generici aggravati dal lavoro”.
Si può inoltre procedere anche all’aggiornamento del piano di emergenza, alla redazione di procedure specifiche (ingresso e uscita dei lavoratori, corretto utilizzo DPI, ecc.) seguendo le indicazioni del Protocollo emanato il 14/03/2020
Parliamo di quei rischi nei quali il lavoratore non incorrerebbe, o nei quali avrebbe meno probabilità d’incorrere, se non lavorasse.
Un terremoto, un’epidemia virale, un atto terroristico… rientrano in questa definizione?
Sicuramente si, se il lavoro è tale da aumentare la probabilità d’incontrare uno di questi eventi o di aumentarne il grado di danno rispetto alla popolazione genericamente intesa.
Sarebbe quindi corretto inserire il rischio biologico causato dal Covid-19 nel Documento di Valutazione dei Rischi.
Nel caso abbiate bisogno di un supporto, i nostri professionisti (RSPP, Medici Competenti …) siamo a disposizione in maniera continuativa e del tutto gratuita. Vogliamo ribadire la nostra vicinanza a tutte le aziende garantendo la sicurezza e la salute dei lavoratori. #sicersrl #unitiadistanza