L’emissione della circolare 7619 del 30 maggio 2017 fornisce i primi chiarimenti in merito all’applicazione del D.M. 264/2016 sui requisiti per qualificare un residuo di produzione come sottoprodotto e non come rifiuto
Nella circolare sono analizzati tutti gli aspetti toccati dal decreto dal punto di vista interpretativo ed operativo, come ad esempio l’attuazione delle disposizioni del regolamento, il rispetto di requisiti e condizioni, la corretta compilazione della scheda tecnica, la dedicata piattaforma telematica di scambio e l’Allegato 1 “biomasse residuali per uso energetico”.
In particolare si rammenta che il decreto non varia in nessun modo la normativa di riferimento.
Si specifica inoltre l’apertura della piattaforma di scambio www.elencosottoprodotti.it
La circolare esamina ed entra nel merito sulle modalità di risposta ai requisiti previsti dall’art.184-bis del D.Lgs.152/06 per la individuazione di un residuo di produzione come sottoprodotto e non come rifiuto:
a) la sostanza o l’oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza o oggetto;
b) per certo la sostanza o l’oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso processo di produzione o nel corso di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi;
c) la sostanza o l’oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale;
d) l’ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l’oggetto soddisfa, per l’utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell’ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o la salute umana.
Gestione dei sottoprodotti
Sono elencate specifiche indicazioni per il deposito e la movimentazione dei residui, per assicurarne il mantenimento delle caratteristiche necessarie a consentirne l’impiego.
Per ulteriori informazioni:
Circolare prot.n. 7619 del 30/05/2017 del Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente (pdf)